Non è il tema della movida, dei tour alcolici, del divertimento eccessivo che trova già le sue norme nei regolamenti dei centri storici delle città, da Venezia a Verona, qui la domanda che Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo pone a tutti coloro che sono interessati al futuro del centro storico è:” E’ giusto che Venezia chiuda alle 23?”.
La provocazione, o meglio la riflessione che Confesercenti, parafrasando il titolo di un libro di Enrico Tantucci, ha aperto attraverso un post sul suo canale social nasce alla luce dei casi recenti di cronaca – l’annullamento della serata di Vino Vero da cui il lancio di una petizione – che rendono evidente la necessità e l’urgenza di affrontare la gestione della vita notturna della città considerandone i molteplici aspetti – culturale, sociale, economico, di vivibilità e sicurezza – con l’obiettivo di trovare un giusto bilanciamento tra interessi e diritti di tutte e tutti.
Riassumendo il senso dell’intervento, che può essere letto integralmente su facebook, Angelo Zamprotta, coordinatore Pubblici Esercizi a Venezia, spiega:
“Non vi è dubbio infatti che pulizia, ordine, sicurezza e quiete siano condizioni dell’abitare e che la vita della città sia assicurata innanzitutto dalla diffusa presenza di chi stabilmente vi abita con le sue naturali esigenze. Se tuttavia ci fermassimo qui la nostra “città ideale” sarebbe proprio il parco tematico, il villaggio vacanze, il centro commerciale patinato: una specie Disney dove le questioni della socialità e della convivenza quotidiana, non trovano alcuna soluzione, ma vengono semplicemente (dopo un determinato orario) chiuse all’esterno”.
“Non stiamo parlando dell’inciviltà, che è la negazione della convivenza e nemmeno dalle degenerazioni di un’economia turistica puramente “estrattiva” – prosegue Zamprotta – ma di normali e normate attività serali, civili e rispettose, dei locali che certamente in estate si moltiplicano, ma che riteniamo siano una parte importante per la vita comunitaria e la durevolezza dei sistemi urbani. In nessuna città turistica si è mai affrontato il tema in questi termini, dai Navigli a Milano a Trastevere a Roma”.
Confesercenti dunque rilancia il dibattito su una delle tante domande che una città complessa come Venezia si deve porre e mette a disposizione di tutti coloro, non solo veneziani, che la amano, il proprio canale facebook come utile campo per un confronto libero e aperto a tutte le posizioni.
Grazie
–
Privo di virus.www.avast.com |