Le luci del Natale si stanno spegnendo, ma non quelle delle vetrine dei negozi veneti, pronti ad un nuovo avvento: i saldi invernali 2023. Il 5 gennaio è la data di inizio saldi in quasi tutte le Regioni italiane, tra cui il Veneto.
I DATI
Per Confesercenti Veneto, forte è l’interesse da parte dei consumatori: il 72% si dichiara interessato ad acquistare almeno un capo in saldo, per un budget medio di circa 140 euro a persona.
Le perplessità sulla data non mancano: solo un quinto dei negozianti non cambierebbe la data di inizio saldi. Per quasi il 70% andrebbe posticipata. La restante parte la vorrebbe anticipare.
IL BUDGET DI SPESA IN CALO
Il budget di spesa a persona per quest’anno si posiziona nella fascia tra i 130-150euro ( leggera flessione rispetto al 2019 che era di 160), mentre la media di scontistica promossa dalle aziende del settore moda – circa 4.200 imprese venete – oscilla tra il 30 e il 50% di sconto sui prodotti (tra l’inizio e la fine del periodo).
Maurizio Franceschi, Direttore Confesercenti Veneto:
“Un acquisto oculato e legato alla qualità. Tutto questo avviene anche perché c’è un ritorno degli acquisti in città, già riscontato in occasione del Black Friday e del periodo legato al Natale, che hanno dato un risultato legato alle aspettative”.
IL COMMENTO
Maurizio Franceschi: “Per i saldi tradizionali i consumatori da sempre premiano i negozi di vicinato dei quali possono verificare la veridicità dell’offerta. Infatti, la spinta del marketing verso pre-saldi, vendite private e promozioni speciali, a nostro avviso, disorienta e riduce le tutele degli stessi consumatori, inducendoli a confondere le vendite promozionali con i saldi di fine stagione. Che sono un evento commerciale del tutto diverso: i saldi, infatti, si applicano solo a prodotti che abbiano una stagionalità, come abbigliamento e accessori moda, seguendo una disciplina giuridica complessa che va dalla comunicazione preventiva dell’inizio delle vendite di fine stagione all’obbligo del doppio prezzo in cartellino. Dobbiamo fermare la confusione: bisogna rivedere le regole per garantire sconti trasparenti ai consumatori e tutela della concorrenza, anche avvicinando di più la data di partenza delle vendite alla fine reale della stagione”.