“Il rallentamento innescato da questa nuova ondata pandemica sta modificando la traiettoria della ripresa, mettendo a rischio il recupero faticosamente conquistato negli ultimi sei mesi dello scorso anno. Le piccole e medie imprese del commercio, della ristorazione e del turismo che sono tornate drammaticamente a soffrire. È una nuova emergenza – spiega Confesercenti – che richiede un intervento: a partire dal rinnovo delle moratorie sul credito e dal rinnovo degli ammortizzatori Covid per i dipendenti delle attività colpite”.
Omicron e corsa delle bollette portano indietro di sei mesi le lancette della ripresa
Il nuovo rallentamento innescato dalla quarta ondata e dall’aumento dei prezzi dei beni energetici potrebbe mettere a rischio, nel solo primo trimestre del 2022, circa 6,4 miliardi di euro di spesa: una stangata che riprecipiterebbe i consumi ai livelli del secondo trimestre dello scorso anno, cancellando di fatto tutta la ripresa maturata nella seconda parte del 2021 e spostando dalla fine del 2023 all’inizio del 2024 il recupero dei livelli pre-pandemici.
Su lavoro e credito si deve fare di più
Per Confesercenti, i sostegni decisi dal Governo per le imprese sono un riconoscimento della profonda crisi che colpisce le attività economiche, soprattutto nei settori del commercio e del turismo. Ma le risorse messe in campo rischiano di non essere sufficienti, e su lavoro e credito si deve fare di più. Anche sul fronte dei ristori le risorse appaiono insufficienti. L’utilizzo dei codici di settore è sicuramente un passo avanti rispetto alla selezione con Ateco specifici, anche se bisogna evitare il rischio di nuove esclusioni.