Dal 1 luglio, professionisti e imprese potranno beneficiare di un credito di imposta pari al 30% delle commissioni addebitate sui pagamenti ricevuti da consumatori finali con carte di credito, di debito e prepagate.
Sempre dalla stessa data, la soglia per l’utilizzo del contante viene ridotta a 1.999,99 euro (sono previste sanzioni sia per chi effettua il pagamento sia per chi lo riceve).
Sono questi gli stimoli pensati per incentivare l’uso dei pagamenti elettronici e che sostituiscono le sanzioni inizialmente previste dal decreto fiscale e successivamente abrogate.
Nella versione originale del DL 124/2019 era stata infatti prevista una doppia sanzione in caso di mancata accettazione del pagamento tramite strumenti elettronici pari a € 30 più il 4% del valore della transazione elettronica negata al cliente.
Con la conversione in Legge del Decreto tale disposizione è stata soppressa.
Pertanto, pur essendo il POS obbligatorio fin dal 2014, negare ai propri clienti la possibilità di pagare tramite carta di credito o bancomat, non comporta nessuna sanzione specifica.
Chi potrà usufruire del credito d’imposta?
Potranno usufruire del credito d’imposta le imprese che hanno realizzato nel 2019 ricavi o compensi inferiori a 400 mila euro
Entro il 20 del mese successivo i prestatori di servizi di pagamento comunicheranno all’Agenzia delle Entrate l’elenco delle transazioni effettuate e le relative commissioni addebitate e invieranno, per via telematica (Pec o pubblicazione nell’online banking) agli esercenti le informazioni necessarie per calcolare il credito d’imposta spettante.
Il credito d’imposta si potrà usare solo in compensazione e a partire dal mese successivo a quello in cui sono state sostenute le spese.