Firenze e Venezia sono le due città d’arte che stanno pagando e pagheranno nel medio-lungo periodo, il più alto tributo economico al Covid19. Uno degli effetti economici più immediati della crisi associata alla pandemia è stato infatti il blocco dei flussi turistici da cui dipende tanta parte dell’economia delle due città.
Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo non ha perso tempo e, insieme all’associazione di categoria fiorentina, ha inviato le proprie richieste al Ministro Franceschini, coinvolgendo nelle istanze anche l’amministrazione comunale della città per un proficuo lavoro di squadra.
“Abbiamo scritto al Ministro non solo per chiedere un intervento straordinario con la destinazione di specifiche risorse, che possano contribuire, in maniera incisiva ed efficace a far ripartire l’economia, ma anche perché non venga sprecata l’occasione, che la crisi ci offre, di fare delle due città più conosciute al mondo un laboratorio attivo per riformulare la complessità delle nostre strategie turistiche – ha illustrato Cristina Giussani, Presidente Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo – Occorre infatti, sottolineare anche un altro aspetto di grande importanza: se calibrati bene interventi gli interventi di sostegno potrebbero contribuire a disegnare una nuova “tipologia” di turismo: un turismo sostenibile e compatibile con la fragilità e complessità dei territori, più consapevole e maturo, capace di integrarsi meglio (anche da un punto di vista numerico) con le esigenze di centri storici, come i nostri, particolarmente fragili”.
Non da ultimo, fa notare la Giussani, è necessario che il patrimonio museale della città torni ad essere visitabile tutti i giorni – ad oggi solo tre musei sono aperti e nel fine settimana – in modo da essere il volano per un turismo culturale e selezionato.
Anche l‘assessore al Turismo, Paola Mar, in video collegamento, ha condiviso la missiva di Confesercenti, confermando la già fattiva collaborazione con la città di Firenze per promuovere una gestione dei flussi turistici e delle prenotazioni.
Nel corso della conferenza stampa, aperta in streaming con i colleghi di Confesercenti Firenze, Emiliano Biraku, coordinatore del centro storico di Venezia per Confesercenti e imprenditore nella ristorazione, ha aggiunto:
“Abbiamo bisogno di misure che accompagnino le aziende del settore almeno fino a tutto il 2020 e i professionisti del settore almeno fino al 2021 con scelte coraggiose come l’istituzione di zone franche (no tax area), con fiscalità di vantaggio per imprese e visitatori. Riteniamo inoltre indispensabile, l’abbattimento del costo del lavoro e la introduzione di elementi di flessibilità come la reintroduzione dei Voucher di lavoro occasionale e incentivi, in forma di decontribuzione, per chi riassume i lavoratori. Venezia muore con il turismo di massa ma muore ugualmente senza il turismo. Occorre quindi riaffermare una nuova cultura della gestione dell’accessibilità per iniziare oggi una revisione dei flussi che nasca dall’accoglienza attiva in ottica 2.0, ovvero prima dell’arrivo dei turisti”.
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