Il presidente del Consiglio ha firmato il suo undicesimo Dpcm legato all’emergenza sanitaria.
Il Decreto proroga il lockdown fino al 3 maggio, con l’eccezione di alcune attività da martedì 14 che potranno riaprire nel rispetto dei criteri di sicurezza e distanziamento sociale
Si tratta di aperture prevalentemente simboliche che non rappresentano ancora l’avvio della cosiddetta “fase 2”.
Si aggiungono infatti, alle attività già consentite con i precedenti decreti (si veda elenco dell’allegato al DPCM): librerie, negozi abbigliamento per bambini, produzione di fertilizzanti e prodotti chimici per l’agricoltura, di utensileria manuale, industria di legno e sughero (esclusi i mobili), produzione di articoli in paglia e i materiali da intreccio, costruzione e produzione di Pc, periferiche e componenti e schede elettroniche, attività di riparazione e manutenzione di aerei e treni, cura e manutenzione del paesaggio, commercio all’ingrosso, compreso quello di carta e cartone.
Misure igieniche per gli esercizi commerciali
Tutti gli esercizi commerciali devono rispettare le misure igieniche indicate nell’allegato 5 del decreto.
Si va dall’obbligo dell’uso guanti monouso, al gel per disinfettare le mani disponibili accanto alle casse e ai sistemi di pagamento, all’uso di mascherine nei luoghi chiusi.
La norma prevede anche le pulizie dei locali almeno due volte al giorno, con garanzia di ricambio d’aria e per i piccoli negozi, dove possibile, percorsi diversi per entrate e uscite.
Tra le misure utili per evitare code (e quindi rischio assembramenti) anche l’allungamento degli orari d’apertura